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Il canone, con la sua natura di rigida normatività, è stato a lungo un caposaldo delle storie letterarie nazionali, europee e mondiali. Eppure è un dispositivo che nel tempo si è rivelato inevitabilmente provvisorio e contingente, data la mutevolezza del panorama culturale, la parzialità dei soggetti del discorso critico, la moltiplicazione dei luoghi di enunciazione. Il dibattito sul canone letterario appare dunque sempre necessario - in particolare per quanto riguarda gli strumenti di trasmissione del sapere in scuole e università - e allo stesso tempo in qualche modo inessenziale, specie nell'era dell'accesso di massa alla lettura, del dominio del mercato nelle scelte editoriali e dell'aumentata centralità della figura del lettore/lettrice. Da sempre interdisciplinari e interculturali, gli studi delle donne e la critica femminista hanno affrontato la "questione" del canone partendo dalla esclusione, dalla sottovalutazione o dall'oblio delle scritture femminili e trovandosi presto di fronte a una scelta: aggiungere all'esistente o riscrivere ex novo un canone parallelo? Si può invece andare "oltre il canone"? A più di un decennio dalla loro prima pubblicazione, i saggi raccolti in questo volume sono stati aggiornati e arricchiti da nuovi contributi che registrano alcuni dei profondi cambiamenti avvenuti nel contesto nazionale e internazionale, facendo il punto sul tema in una prospettiva che consenta di riattraversare in modo originale culture, tradizioni e discipline.